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Come recuperare la prenotazione persa tramite un’email

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Esiste una grande varietà di possibili esperienze d’acquisto navigando sui vari e-commerce.
Ti sarà capitato qualche volta di abbandonare l’acquisto di un prodotto in internet perché non eri convinto del prezzo, della registrazione obbligatoria oppure volevi solo un’esperienza d’acquisto più personalizzata.
In ogni caso, il tasso di abbandono del carrello nei vari e-commerce è in crescita, secondo Business intelligence (azienda americana attiva nelle ricerche di mercato). Secondo questi ricercatori, la quantità di merce abbandonata nei carrelli online è stata di circa 4 trilioni di dollari nel 2013 (un trilione è mille miliardi). Una bella cifra, eh!

grafico abbandono carrello

Una grande opportunità

Ci sono diversi fattori che portano all’aumento del tasso d’abbandono del carrello, come la proliferazione di dispositivi mobile e il comportamento d’acquisto cross-mediale; gli utenti accedono ai vari siti più facilmente, ma solo il 34% di essi (secondo uno studio Digitas) utilizza il proprio dispositivo mobile per completare l’acquisto.
Gli utenti sono passati ad un comportamento d’acquisto molto più casuale, dal momento che siti internet e carrelli dell’e-commerce sono diventati sempre più facili da trovare e da utilizzare.

Quale la buona notizia? Business Intelligence afferma che il 63% del ricavo “abbandonato” è potenzialmente recuperabile  se le imprese seguono i giusti passi per colpire quei clienti che hanno abbondonato l’acquisto.
Anche per il settore turistico, l’abbandono del carrello è sia un problema che un’opportunità.
È stato dimostrato che tramite strategie di monitoraggio in tempo reale e di marketing personalizzato, le compagnie operanti nel settore dell’Ospitalità possono recuperare un’importante percentuale di questi utenti persi e convertirli in vendite/prenotazioni.

È importante ricordare che l’abbandono del carrello non significa che l’utente non sia più interessato.
Difatti, una ricerca condotta dagli esperti della conversione SeeWhy, azienda americana per e-commerce, afferma che il 75% dei clienti, che ha abbandonato il carrello, pianifica di ritornare per completare l’acquisto.

 

Un’email per domarli tutti

Molti esperti affermano che le email sono il miglior mezzo per recuperare questi clienti.
Aziende di altri settori hanno sperimentato alti tassi d’apertura email per quelle inviate entro tre ore dall’abbandono del carrello. La stessa ricerca rivela che il tasso d’apertura si abbassa notevolmente dopo un giorno dall’abbandono.
La chiave di volta per ottimizzare i tassi di conversione per questa tipologia d’utenti è quello di capire chi sono i prospect e chi sono i curiosi. Un’attenta analisi del comportamento d’acquisto dell’utente aiuta a capire quanto è attivo l’utente al momento dell’abbandono del carrello (per esempio l’utente incomincia a ricercare informazioni cinque settimane prima e abbandona il carrello tre volte prima di acquistare il prodotto).
Per le aziende più accorte, già ottenere i dati dell’abbandono del carrello è un successo perché si ottengono informazioni preziose sulle preferenze dell’utente: si possono dedurre molti dei potenziali interessi e creare offerte ad hoc.

Conclusioni

Il punto principale è quello d’immagazzinare i dati degli utenti che abbandonano il carrello e utilizzarli per migliorare i propri risultati di vendita.
Piccoli miglioramenti sul tasso di conversione possono avere un grande impatto sui profitti. Questo è possibile solo per le aziende turistiche che riescono in tempo ad inseguire il loro segmento. Ci sono abbastanza soldi in gioco per tentare di recuperare questi clienti.

 

Liberamente tratto da: http://www.tnooz.com

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